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Angina cronica stabile
L’angina cronica stabile è una patologia debilitante, la principale manifestazione della malattia cardiaca ischemica cronica ed è legata ad un alterato equilibrio fra l’apporto ed il consumo di ossigeno a livello miocardico. Tale condizione è essenzialmente dovuta alla presenza di aterosclerosi dei vasi coronarici ma può associarsi anche ad altri meccanismi patologici. Il sintomo tipico dell’angina stabile è il dolore toracico che si presenta in seguito ad esercizio fisico o in seguito a stress emotivo e regredisce con il riposo o con l’assunzione di nitroglicerina. Esistono, tuttavia, pazienti che non avvertono il dolore, bensì altri sintomi che vengono definiti equivalenti anginosi (es. dispnea, astenia).
Come riconosciuto dalle Linee Guida 2019 della Società Europea di Cardiologia (ESC), l’angina è associata ad una ridotta tolleranza all’esercizio fisico e ad ospedalizzazioni ricorrenti con conseguente compromissione della qualità di vita dei pazienti che ne sono affetti. Come descritto nelle Linee Guida rilasciate nel 2006 dalla Società Europea di Cardiologia (ESC), l’angina stabile crea una inabilità permanente dei pazienti (spesso non anziani), può richiedere ospedalizzazione e determina un peggioramento marcato della qualità di vita.
Dati derivanti da studi clinici e registri osservazionali mostrano come una percentuale rilevante di pazienti affetti da angina stabile continui ad avere, nonostante la terapia, sintomi frequenti tali da costringere ad una limitazione funzionale nelle proprie attività quotidiane. Secondo i dati dell’EURO HEART SURVEY, il 60% dei pazienti anginosi al momento della diagnosi presenta già una limitazione moderata (Canadian Cardiovascular Society Class grado II) o severa (CCSC grado III) nello svolgimento delle normali attività quotidiane.
Secondo le raccomandazioni della Società Europea di Cardiologia (ESC), il trattamento dell’angina stabile deve avere tra i principali obiettivi il miglioramento della qualità di vita, attraverso il controllo della severità e della frequenza dei sintomi.
